Il Centro Giovanile di Formazione Sportiva risponde così alle accuse lanciate da un atleta che lamentava le precarie condizioni dell’impianto. D’accordo, invece, sul problema dello stato della struttura: “Il piano vasca è in condizioni disastrose e necessita di un totale rifacimento”
“La temperatura dell’acqua della piscina di via Roma è quella adatta al nuoto agonistico e rispetta in pieno tutti i parametri”. Lo spiega il Centro giovanile di formazione sportiva (Cgfs), gestore dell’impianto comunale, dopo le accuse lanciate da un atleta che lamentava le precarie condizioni della struttura e la difficoltà di allenamento per gli stessi atleti.
“La temperatura dell’acqua dalla vasca – spiega il Cgfs – da 11 anni, cioè da quando la piscina è stata coperta con il pallone, nel periodo invernale oscilla dai 27° ai 28°. Questa temperatura, oltre ad essere ampiamente oltre i limiti minimi previsti dalla legge (più di 2°), viene universalmente ritenuta la più idonea per lo svolgimento delle attività agonistiche, che impegnano la piscina di via Roma per la quasi totalità delle ore di apertura. Il Gestore infatti ha identificato per ogni impianto comunale un uso prevalente (in questo caso esclusivo) e, su quella base, offre la temperatura dell’acqua più idonea. Si va dai 27° di via Roma, piscina esclusivamente agonistica, ai 32 della piscina Gescal con le sue attività di riabilitazione ed acquaticità”.
“Per quanto riguarda le docce fredde – prosegue la nota – l’atleta che si lamenta, intendeva probabilmente riferirsi ad un episodio (l’unico), accaduto il giorno prima nelle ore serali, nelle quali si è verificato un problema alla caldaia, risolto tempestivamente il giorno successivo. Non risultano infatti altri casi in cui sia stato segnalato questo inconveniente. Non crediamo che un guasto improvviso, riparato pressoché immediatamente, possa configurare negligenza da parte del Gestore. Sul pagamento delle docce, che fa parte del contratto di servizio con il Comune di Prato, e che è in atto da 9 anni, ci preme specificare come l’importo (13 centesimi per ogni doccia) sia inferiore, almeno del 50%, rispetto ad ogni altra piscina della regione Toscana che adotta questo sistema. Ed anche che, a fronte delle tariffe che le associazioni sportive pratesi pagano per il noleggio delle corsie, anch’esso molto più contenuto rispetto alle altre realtà pubbliche, questo costo per i frequentatori rappresenta un contributo minimo per il contenimento del disavanzo di gestione ed un incentivo al risparmio energetico”.
Infine il Cgfs interviene anche sul problema dello stato della struttura: “Su questo – afferma – conveniamo pienamente con l’anonimo estensore della protesta; il piano vasca è in condizioni disastrose e necessita di un totale rifacimento. Quotidianamente viene esaminato e vengono riparate rotture o scheggiature, ma lo stato di degrado è tale che anche questa operazione spesso non è sufficiente ad eliminare gli inconvenienti citati. Il degrado è determinato soprattutto dalle operazioni di montaggio e smontaggio del pallone, inclusa la rimozione (ed i montaggio, ovviamente) dei grossi e pesanti piloni metallici a protezione di eventuali afflosciamenti. Tutte queste manovre necessitano dell’accesso di mezzi pesanti su piano vasca che creano rotture immediate ed uno stato di generale dissesto che indebolisce la struttura e la rende estremamente vulnerabile. Fino a che non verrà presa la decisione di eliminare il pallone e sostituirlo con struttura fissa, purtroppo, questo inconveniente non potrà essere risolto. Il Cgfs, al momento gestore dell’impianto, dal canto suo, ha già offerto all’amministrazione comunale la propria disponibilità a questa operazione”.